Secondo
Plutarco, il grande Giulio Cesare come
del resto il suo pupillo Marc'Antonio,
amavano molto i giochi d'azzardo. Cesare,
era considerato un bravo giocatore, capace
di escogitare trucchi e metodi di gioco.
Al tempo dell'Impero Romano erano molto
in voga le scommesse con i dadi o ai combattimenti
con i galli.
Non a caso, il nome di Cesare è
spesso utilizzato per i club e alcuni
grandi casinò americani.
Anche Nerone e Caligola furono dei giocatori
sfrenati, e più di tutti forse
Claudio, leggendario giocatore di dadi,
anche nella sua portantina, durante i
viaggi.
Gli imperatori romani più crudeli
avevano un'ultima chance, si rivalevano
con pesanti tributi su sudditi e schiavi,
in caso di perdita. |